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Ai miei concittadini capoliveresi

Angela Galli candidata a consigliere nella lista Montagna

Ai miei concittadini capoliveresi,

Sono Angela Galli figlia di Palmiro Galli e di Aurora Ballerini, i miei nonni materni sono Leonilda
Guglielmi e Guerrino Ballerini, i miei nonni paterni sono Andreina Salvi e Angiolino Galli, di cui
ho il nome, morto quando mio padre aveva solo 4 anni e forse qualcuno ancora si ricorderà di loro.
Questo per dire che con la benedizione dei miei antenati profondamente radicati in questa terra da
generazioni ho intrapreso questa candidatura.
Mi candido perché, ero solita dirmi che persone dotate di visione e di idee di sviluppo per un dato
territorio avrebbero dovuto scendere in campo. “Se lasci fare, poi, recuperare i danni è molto più
difficile; se lasci fare senza opporti permetti ad altri di condizionare il tuo futuro”. Ma la scesa in
campo mi sembrava lontana, poi in un attimo capita e tutte le riflessioni fatte, le teorie elaborate
hanno modo di realizzarsi; non è facile metterci la faccia, sapere che sei tu stessa l’ago della
bilancia; ed eccomi qua.
Sono due le cose che principalmente mi stanno a cuore: lo sviluppo culturale del mio paese, vorrei
se eletta farlo diventare un milieu artistico, ambito anche dagli artisti internazionali e l’ambiente e
la sua cura aggiornata ed efficace.
Primo punto la cultura:
Premetto che ogni operazione culturale da noi intrapresa deve essere collegata al turismo, parliamo
di quel turismo culturale sempre più in crescita a livello mondiale. Passi importanti sono stati fatti
nel settore culturale del vino, della cucina, ripristinando saperi, prodotti e anche colture atte al
fabbisogno dei ristoranti virtuosi, ma meno che niente, perché non capito, è stata la modalità di
lavoro con gli artisti e l’arte di un territorio. Bisogna lavorare sulla specificità delle arti e degli
artisti legati al luogo. Ma come fare? Il problema è complesso e per questo deve essere affrontato su
diversi livelli.
Il nostro territorio è ricco di Patrimoni Culturali, questi ispirano gli artisti, anch’essi Patrimonio
Culturale Immateriale di un luogo, i turisti culturali cercano i prodotti di questi artisti. Ma come
fanno a trovarli?
Occorre realizzare un museo per l’arte Moderna e Contemporanea di tutta l’isola, insistendo sugli
artisti che vivono o hanno vissuto qui, bisogna incentivare l’apertura di atelier d’arte e di artigianato
artistico lungo le vie più periferiche del paese, attorno al centro storico e creare un percorso
turistico. Gli artigiani possono trasmettere saperi. Atelier professionalizzanti. Almeno due Festival
legati all’arte con aperture internazionali. Per permettere questo sviluppo bisogna saper
scientemente creare tutto un indotto legato all’arte.
Letteratura e teatro:
Occorre lavorare sui testi legati al nostro Patrimonio per sviluppare una nuova drammaturgia.
Ripristinare festival letterari e legati alla poesia.
Secondo punto l’ambiente
L’ambiente senza il quale nel giro di pochi decenni tutto il nostro operato e lo stile di vita sul quale
basiamo i nostri sforzi quotidiani per la crescita nostra e dei nostri figli, non avranno più senso.
Inutile rimuovere il problema, bisogna affrontarlo di petto e con estrema lucidità. Questa è un’isola

piccola che vive di turismo, dobbiamo preoccuparci da adesso, nel momento stesso in cui scrivo, del
suo benessere cercando soluzioni atte ad arginare la catastrofe imminente.
Direte:, “Ma cosa possiamo noi contro i grandi paesi inquinanti?”. Eppure proprio perché piccoli
possiamo essere adatti a sperimentare una via alternativa. E a fare di questa scelta una ulteriore
‘campagna’ turistica.
Per poter far questo come ho scritto nel programma più esteso è necessario che le Istituzioni
lavorino a diretto contatto con scienziati e tecnici in modo che possano agire in sinergia in progetti
costruiti sulla specificità di questo territorio. L’ambiente deve essere valutato nella sua complessità
e per questo abbiamo bisogno di informazioni ad alto contenuto scientifico e tecnologico. Ho
proposto l’apertura di un ufficio che dialogasse direttamente con questi scienziati e tecnici in modo
che possano elaborare cambiamenti ecosostenibili in progetti ‘immediatamente’ realizzabili
nell’ambito delle risorse idriche, energetiche, nello smaltimento delle acque reflue e in progetti di
colture agricole e approvvigionamenti alimentari. Un’autonomia che non è tanto utopica, se
sapremo come muoverci anche nell’ambito dei finanziamenti stanziati a livello nazionale ed
europeo volti a lavorare in questa direzione. Anche perché non si può fare altrimenti e quindi se non
vogliamo perdere ancora un’occasione di sviluppo anche turistico tanto vale lavorarci da subito e
seriamente. Questi progetti porteranno nuovi lavori, sgraveranno i cittadini da cambiamenti nello
stile di vita, impossibili da sostenere economicamente senza l’ausilio delle Istituzioni.
Considerate un dato di fatto se continuiamo con il ritmo attuale di emissioni di CO 2 , entro il 2030
l’aumento della temperatura media globale sarà superiore agli 1,5 gradi considerati la soglia
massima di sicurezza e non basterà sono già previste macchine per togliere l’anidride carbonica
dall’atmosfera e iniettarla nel sottosuolo, sono macchine ancora da perfezionare. Quindi da una
parte dobbiamo bloccare le emissioni di CO 2 e dall’altra eliminarla. Dobbiamo essere lucidi,
razionali e rapidi nell’affrontare questo problema di vitale importanza.
Per questo motivo la realizzazione di un dissalatore con le caratteristiche di quello di Mola non ha
senso, non ha senso inquinare e mettere a morte uno tra i golfi più belli dell’Elba, non ha senso fare
un progetto del genere che impiegherà notevole energia senza pensare in maniera ecosostenibile alla
sua produzione, alla realizzazione di vasche di contenimento, al risanamento dell’acquedotto. Alla
ricerca idrogeologica. Insomma dobbiamo saper lavorare in modo serio e coerente nel ricercare
quelle informazioni ad alto contenuto scientifico e tecnologico di cui sopra, formando un’equipe di
eccellenze.

Piccoli cenni biografici
Sono artista e scrittrice come artista visiva ho partecipato a progetti nazionali e internazionali, lavoro con
diverse tecniche, anche la fotografia, attualmente alcuni miei lavori fanno parte dell’archivio del Musinf
(Museo della Fotografia) di Senigallia; come scrittrice oltre ad avere molte pubblicazioni, due a carattere
autobiografico, ho vinto due concorsi letterari importanti, nel 2009 “Pink ink noir delitti per signora, le donne
scrivono il giallo” legato al Festival RISOROSA e curato dalla poetessa Daniela Rossi, Cavriago, Reggio
Emilia, i racconti sono stati pubblicati da Zona con lo stesso titolo e nello stesso anno; e nel 2010 con il saggio
Il corpo di una donna, scritto con la mia amica, Jacqueline Monica Magi, Edizioni Del Bucchia, vinciamo il
Premio Selezione (Secondo Premio) a Scrittore Toscano dell’Anno, 2010.
Dalla fine del 2010 al 2012 subentrano problemi famigliari e stanca di andare avanti e indietro con la Francia,
decido di ristabilirmi qui in pianta stabile con una nuova consapevolezza. Grazie alle formazioni internazionali
e ai saperi acquisiti ho tutte le competenze per poter condurre un “esperimento mentale” su questo territorio.
Prendendo a modello la gestione di un territorio francese da un punto di vista culturale, consapevole della
mancanza di ‘memoria’, legata al nostro Patrimonio, intraprendo questo lavoro per il suo recupero e fondo una
casa editrice. Siamo al settimo anno di vita e posso dire che l’idea era giusta. La casa editrice nasce generalista
e raccoglie nella sua prima Collan, Elba Sconosciuta, diversi generi letterari divisi in Sottocollane. Il mio

lavoro è stato di restituire Memoria, Storia, senso di Identità, orgoglio delle proprie radici, senza queste
fondamenta non si può fare cultura. Curando la mia mancanza ho curato quella di tutti. Ora bisogna allargare
con la drammaturgia, far parlare il teatro ma con una ricerca espressiva che si fondi su contenuti legati al nostro
Patrimonio e universali nello stesso tempo.

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